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Trento, 9 settembre 2009
«Follia, l’inceneritore non serve»
Bombarda: «Si torni indietro».
Il consiglio federale dei Verdi del Trentino ha ribadito ieri il no all'inceneritore.

dal Trentino di mercoledì 9 settembre 2009

«Il Trentino può fare a meno dell’inceneritore». Roberto Bombarda, consigliere provinciale dei Verdi, sferza la maggioranza: «Dove le prenderanno 100 mila tonnellate di rifiuti se la differenziata crescerà oltre il 65%?».

Bombarda, entro due mesi il Comune pubblicherà il bando di gara. Davvero c’è ancora tempo per tornare indietro sulla scelta dell’inceneritore?
Io dico di sì, il Trentino - con i risultati ottenuti e quelli che può raggiungere - non ne ha bisogno. Due mesi fa nella 3ª commissione provinciale, con i rappresentanti di Nimby e i responsabili del Centro di Vedelago, abbiamo discusso di soluzioni alternative. Le alternative praticabili esistono.

Il sindaco di Trento ha più volte ribadito in questi ultimi tempi che non si cambia idea per senso di responsabilità.
La questione è ormai più politica che tecnica. Ci sono politici che non vogliono tornare indietro, per loro è una questione di orgoglio.

Perché si può fare senza inceneritore?
L’attuale piano rifiuti ha mostrato mastodontici punti deboli. Il 65% indicato come obiettivo di differenziata è stato messo ad arte perché ci fosse, a valle, una quantità sufficiente di residuo per l’inceneritore. E sul compostaggio la situazione è allucinante: gli impianti sono tutti bloccati e ogni anno siamo costretti a esportare 50-60 mila tonnellate di umido.

Quindi va aggiornato il piano rifiuti?
 Sì, serve un 4º aggiornamento che tenga conto dei risultati della differenziata, riconsideri il processo del compostaggio e si impegni sulla riduzione del rifiuto residuo a secco. Al 90%, Vedelago lo dimostra, il residuo può essere riutilizzato.

Intanto però questi risultati e questi impianti in Trentino non ci sono. E non saranno raggiunti se non tra qualche anno, ha ripetuto il sindaco.
Se la raccolta differenziata si fa in modo serio, il Trentino può realisticamente arrivare all’80%. Allora mi chiedo: dove le prendono le 103 mila tonnellate all’anno da bruciare nell’inceneritore? Forse le importeremo? La realtà è che non avremo abbastanza rifiuti, oltre a sprecare migliaia di tonnellate di materia prima riciclabile.

L’inceneritore sarà un freno alla differenziata?
Non solo, sarà un freno alla riduzione dei rifiuti. Non ci sarà più nessun incentivo a impegnarsi, di sicuro non dal privato che ha speso quelle cifre per realizzare l’impianto. E si deresponsabilizzeranno tutti i territori, tanto i rifiuti si bruceranno a Trento. È assurdo.

Cos’è assurdo?
Che si facciano tanti proclami, Provincia a zero Co2, Trento per Kyoto, e poi si costruisca un inceneritore che inquinerà da solo più di tutto il parco auto del capoluogo. È un errore, sul piano culturale, ambientale ed economico. Andremo a comprare fuori Trentino una tecnologia, quando invece potremmo valorizzare le risorse locali per il recupero dei rifiuti.

     

Roberto Bombarda

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